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La visita al MUSMA inizia in modo inusuale: da via San Giacomo, la
strada che dalla Cattedrale conduce al Museo e che negli ultimi trenta metri ci
aiuta e entrare nel cuore delle ricerche plastiche del Novecento. Il grande
cancello di Kengiro Azuma (Yamagata, JP, 1926), Porta della vita, e il cancello di fuga di Eliseo Mattiacci (Cagli, PU, 1940), Riflesso dell’ordine cosmico, entrambi del 2010, si offrono allo
sguardo prima dell’ingresso principale il cui portone è stato impreziosito dal
contributo dello scultore Carlo
Lorenzetti (Roma 1934). Si è voluto sottolineare la filosofia che sottende l’iniziativa museale
materana tesa a favorire l’incontro tra l’architettura storica dei Sassi e i
nuovi linguaggi dell’arte contemporanea.
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Gli elementi modulari ideati e
realizzati dall’artista romano si inseriscono con eleganza nella facciata
seicentesca di Palazzo Pomarici e sul portone in legno, prodotto della sapienza
artigiana locale. Lorenzetti incentra la propria ricerca sui concetti di
volume, luce, spazio, utilizzando metalli ruvidi e leggeri. Le lamiere,
piegate, si aprono in ritmi sincopati di superfici concavo-convesse che evidenziano
quanto la capacità manuale possa farsi mezzo inesauribile di conoscenza e di
invenzione.
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PIANO SUPERIORE |
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