LE GRANDI MOSTRE
NEI SASSI DI MATERA
Antologica di Kengiro AZUMA
Complesso Rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci e MUSMA
26 giugno - 2 ottobre 2010
Sabato 26 giugno 2010, alle ore 17.30, nel cortile d’ingresso del MUSMA.
Museo della Scultura Contemporanea e, a seguire, nelle vicine chiese
rupestri Madonna delle Virtù e S. Nicola dei Greci, si inaugura la prima
grande antologica dello scultore giapponese Kengiro Azuma, terzo
artista vivente, dopo Sebastian Matta e Stanislav Kolibal, ad essere
ospite de “Le Grandi Mostre nei Sassi di Matera” che il Comune di Matera
e il Circolo Culturale “La Scaletta” dal 1978 promuovono nei suggestivi
ambienti rupestri del Sasso Barisano.
Le mostre hanno riguardato artisti come: Consagra, Melotti, Martini,
Cambellotti, A. Cascella, Fazzini, Matta, Milani, Andreotti, Kolibal,
Negri, Leoncillo, Raphaël, Mascherini, Hare, Viani, Mirko, Lassaw, Dino
Basaldella. Inoltre, sono state organizzate le rassegne “Scultura in
Italia” 1 e 2, “Scultura in America”, “Scultura in Francia”, “Vanni
Scheiwiller e la scultura” che hanno visto la presenza di tutti i più
noti scultori del secolo appena trascorso.
La mostra, a cura di Giuseppe Appella, comprende 102 sculture, 50
disegni e 16 gioielli datati 1948-2010, oltre a una installazione, La
luce di Matera, preparata per l’occasione tra gli ulivi di San
Nicola dei Greci.
Le opere verranno suddivise tra le due chiese rupestri che dal 1987
accolgono le mostre materane (Grandi sculture) e il MUSMA (Piccole
sculture, disegni e gioielli).
La biblioteca Scheiwiller, inoltre, ospiterà una ricca messe di immagini
e documenti, in maggior parte inediti, che tracciano la vita e la
fortuna critica dello scultore giapponese in oltre 60 anni di lavoro, e
tutti i filmati (ultimo in ordine di tempo quello di Philippe Daverio
mandato in onda da RAI TRE lo scorso aprile) realizzati su Azuma in
occasione delle opere monumentali sistemate in parchi e musei di tutto
il mondo.
L’opera di Azuma, pur se maturata accanto all’esperienza di uno dei
maggiori scultori occidentali, qual è stato Marino Marini, in un
silenzioso e devoto scambio tra maestro e discepolo sollecitato a
penetrare la propria vera natura, ha conservato nel suo stile l’astratta
e rigorosa simbologia tipica dello spirito orientale, richiamo diretto
della filosofia Zen. A questa astrazione, però, ha saputo sempre opporre
il peso reale, ovvero l’energia della materia da cui è riuscito a
sottrarre ogni sotterranea capacità plastica da esaltare in uno spazio
che rendesse evidenti, mediante sottili trapassi luminosi, le superfici
dei riquadri, le incrinature dei piani, il gioco dei pieni e dei vuoti,
il ritmo delle lastre parallele di metalli portati al più alto grado di
raffinatezza espressiva. In questa costante alternativa o intreccio di
giochi d’ombra, di buchi ora scuri e profondi ora trapassati da parte a
parte, quasi tendesse a ricomporre l’unità spaziale nell’ordito stesso
della scultura, è evidente la concezione filosofica Zen corrispondente
al contrasto tutto/nulla, all’immedesimazione tra le due forze che
elidendosi si identificano l’una nell’altra. Al centro di tutto c’è la
meditazione, che insegna a tornare all’esperienza più profonda di sé per
percepire chiaramente, senza forzare in alcun modo il processo di
consapevolezza, che la forma è vuoto e il vuoto è forma, e le cose sono
in continuo mutamento.
Ha scritto Azuma: “In tutti questi anni vissuti in un paese straniero ho
inserito nella mia attività di scultore, dentro certe forme, tanto le
cose della natura quanto aspetti diversi del pensiero umano che si
plasma nella realtà quotidiana, così come il mio personale modo di
vivere. Sono pienamente convinto che la vita non è altro che un
incessante sforzo diretto all’avvicinamento dell’assoluto. Che cosa è
l’assoluto? Mi pare che la vita e l’arte siano completamente immerse nel
mistero”.
Kengiro Azuma è nato il 12 marzo 1926 a Yamagata, un piccolo paese al
centro-nord del Giappone, secondo di sette figli, in una famiglia di
artigiani del bronzo con una secolare fonderia di vasi, figure di
animali e oggetti di culto forniti ai templi buddisti e shintoisti.
Dopo essersi arruolato nella divisione aeronautica, nelle truppe
d’assalto della Marina Militare Imperiale e aver visto partire per
missioni suicide molti compagni, è pronto ad imitarli, ma la guerra e la
bomba su Hiroshima decidono altrimenti. Torna a Yamagata e comincia a
frequentare la sezione di scultura dell’Università Nazionale d’Arte di
Tokyo, laureandosi nel 1954. Nella stessa Università è assistente fino
al settembre del 1956, quando ottiene una borsa di studio dal governo
italiano, si trasferisce a Milano e frequenta per quattro anni i corsi
di Marino Marini, all’Accademia di Belle Arti di Brera dove si diploma
nel 1960. Diventa assistente personale di Marino fino al 1979, e, dopo
la morte del maestro avvenuta a Viareggio nel 1980, è membro del
comitato scientifico della Fondazione intestata al grande scultore
toscano. Accademico di San Luca dal 1993, nel 1995 riceve
dall’Imperatore del Giappone la decorazione “Shijnhosho” e nel 1996, dal
Sindaco di Milano, l’Ambrogino d’oro.
La prima personale di Azuma è del 1958 a Yamagata, presentato da
Imaizumi Atsuo e Kikuchi Kazuo. Seguiranno, tra le tante, introdotte
dalla migliore critica internazionale (Guido Ballo, Franco Russoli,
Giulio Carlo Argan, Giovanni Carandente, Carlo Ludovico Ragghianti,
Lamge Jorge, Gillo Dorfles, A. M. Hammacher, Irina Subotic, J. M. de
Groot, Ooka Shin, Carlo Bertelli), le mostre di Milano (Minima, 1961 e
1962; Toninelli, 1963, 1966, 1969), Roma (Galleria L’Obelisco, 1962,
Toninelli, 1969), Venezia (Il Cavallino, 1962), Stoccarda (Galleria
Senatore, 1964, 1967), Livorno (Galleria Girali, 1965), Essen (Forum
Haus, 1964), L’Aia (Galleria Nouvelles Images, 1972, 1975, 1983, 1989),
Tokyo e Osaka (Contemporary Sculpture Center, 1974, 1978), Belgrado
(Galleria 73, 1976), Monza (Villa Reale, 1979), Zurigo (Galleria Suzanne
Bollag, 1980), Lugano (Galleria Pieter Coray, 1981), Dordrecht
(Dordrecht Museum, 1983), Tokyo (The Seibu Museum of Art, 1988, in
seguito trasferita a Toyama, Kamakura, Yamanashi, Miyagi, Osaka), Milano
(Lorenzelli, 1990), Mendrisio (Museo d’Arte, 1994), Montemarcello di
Ameglia (La Marrana, 1998), Teglio (Palazzo Besta, 1999), Piacenza
(Solaria Arte, 2002), Tokyo (Università Nazionale d’Arte, 2002), Lugano
(Christine Bader Art Consultant, 2005).
Le partecipazioni, a livello internazionale, dal 1961, comprendono le
più importanti biennali e toccano i musei e le piazze di Venezia,
Milano, Rhode Island, Tokyo, New York, Kassel, Firenze, San Francisco,
Bochum, Carrara, Padova, Monaco, Parigi, Basilea, Locarno, Long Beach,
Lugano, Anversa, Bologna, Sion, Sendai, Los Angeles, Osaka, La
Chaux-de-Fonds, Colonia, Spoleto, Londra, Mantova, Salisburgo, Roma,
Città del Vaticano dove, e sono solo alcuni, vengono conservate le sue
opere. È invitato, dal 1965, ai simposi di scultura di Long Beach
(U.S.A.), St. Margarethen (Austria), Piroz (Yugoslavia), Tuoro (Italia),
Salisburgo (Austria). Ha ricoperto la cattedra di scultura alla
Sommerakademie di Salisburgo e alla Nuova Accademia di Belle Arti
fondata da Guido Ballo e Tito Varisco.
La mostra, allestita da Alberto Zanmatti, che ritrova Azuma dopo 48 anni
dalla memorabile esposizione di Spoleto del 1962 (“Sculture nella
Città”), è promossa, come le precedenti edizioni, dal Circolo “La
Scaletta” insieme al Comune di Matera e al MUSMA, con il contributo
della Regione e dell’APT di Basilicata, del Comune, della Provincia,
della Camera di Commercio e della Fondazione Zétema di Matera.
La mostra ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del
Ministero dei Beni Culturali, dell’Ambasciata del Giappone e
dell’Istituto Giapponese di Cultura in Italia.
L’organizzazione della mostra è anche resa possibile dal main sponsor
ITALCEMENTI che, in questi anni ha sostenuto diverse iniziative di
recupero storico e culturale nel territorio di Matera, dallo sponsor
TOTAL E&P ITALIA S.p.A. e dal sostegno dell’Istituto Banco di Napoli
Fondazione e da Attilio Caruso – Agente Generale SAI – Matera.
Il catalogo è realizzato dalle Edizioni della Cometa che, oltre ai
testi del curatore e dei collaboratori, alle immagini di tutte le opere
esposte, conterrà, per la prima volta, un capitolo completo dedicato a
"Vita, opera e fortuna critica" di Azuma.
La mostra è stata inserita nell’elenco dei grandi eventi dell’Azienda di
Promozione Turistica di Basilicata.
Orari mostra:
Da martedì a domenica dalle ore 10,00 alle ore 20,00; lunedì chiuso
Ticket
➢ Visita della mostra AZUMA nel complesso rupestre di Madonna delle
Virtù - S.Nicola dei Greci e nel MUSMA
+ ingresso alle collezioni del Museo della Scultura Contemporanea presso
Palazzo Pomarici (Sasso Caveoso) (oltre 300 opere, da Medardo Rosso ad
oggi)
Biglietto Speciale € 10,00
Ridotto € 7,00 (studenti, over 65, TCI, gruppi e famiglie)
Gratuito ragazzi fino a 14 anni
➢ Visita della mostra AZUMA nel complesso rupestre di Madonna delle
Virtù - S. Nicola dei Greci e nel MUSMA
senza ingresso alle collezioni del Museo della Scultura Contemporanea
presso Palazzo Pomarici
Biglietto € 6,00
Ridotto
€ 4,00 (studenti, over 65, TCI, gruppi e famiglie)
Gratuito ragazzi fino a 14 anni
Informazioni
Tel. 3358341414 – fax 0835/336726 -
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
–
www.lascaletta.net
Tel. 320.5350910 – fax 0835.336439 –
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
- www.musma.it
Ufficio Stampa
De Luca Comunicazioni
via Livorno, 36
00162 ROMA
Tel. e Fax 06-44237540
cell. 3338264292
e Mail
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
|