Giuliano Giuliani
Ascoli Piceno 1954
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Vasca, 1996
travertino, cm 65 x 55 x 140
Donazione G. Giuliani, Ascoli Piceno
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Nato ad Ascoli Piceno nel 1954, Giuliano Giuliani frequenta l’Istituto Statale d’Arte della sua città.
Durante l’ultimo anno di studi nel 1975, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Nuove Proposte di Ascoli dove presenta dodici opere in travertino, una serie di nudi e torsi che, pur nell’insistito richiamo alla figura umana, rivelano da subito un impianto non tradizionale della forma. Conclusi gli studi superiori, alla fine degli anni Settanta, Giuliani si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove segue le lezioni di Valeriano Trubbiani nella sezione di scultura.
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Nello
stesso periodo, l’artista realizza una serie di opere che intitola
Particolari anatomici, in cui la figura umana è ridotta in frammenti e
porzioni a stento riconoscibili. In queste opere, che l’artista presenta
in diverse mostre collettive, evidenziano la distanza di Giuliani dagli
insegnamenti di stampo accademico. Allo scadere degli anni Ottanta,
l’artista esegue un ristretto numero di sculture in cui compie un
parziale recupero della figura umana. È, tuttavia, proprio in quello
stesso momento che più forte e manifesta si va facendo in lui l’esigenza
di un rinnovamento totale del linguaggio e la necessità di abbandonare
qualsiasi referente figurativo. Abbandonata la rappresentazione della
figura umana e costruendo involucri di spazio, le forme delle sculture
di Giuliani si semplificano al punto da sfiorare in alcuni casi
l’astrazione a cui, tuttavia, si contrappone la forza evocativa dei
titoli delle opere, che l’artista attribuisce a gran parte dei suoi
lavori e in cui si percepisce ancora un’eco lontana della realtà.
Prediligendo il travertino nel suo lavoro di scultore, Giuliani riprende
l’ antica arte di fare da solo il lavoro della pietra, di scalpellare
il travertino fino a infondere alla massa informe la figura voluta. Una
volta estratto il blocco dalla parete della cava, ne lavora una
superficie e su di essa trasferisce l’immagine della scultura così come
s’è configurata nella sua mente. In seguito, invece di chiudere la forma
in un volume, con un lungo e faticoso lavoro, scava il retro di questa
stessa immagine fino a ridurre il blocco ad una pellicola di pochi
millimetri di spessore, fino a negarne la stessa natura di pietra, il
suo peso, la sua resistenza. Il travertino è così trasformato in una
membrana, attraverso le cui fessure (alcune previste nel progetto
iniziale, altre generate dalle sollecitazioni a cui l’artista sottopone
la materia) passano aria e luce.
Giuliani ha esposto in numerose mostre collettive e personali, sia in
Italia che all’estero. A Matera è tra gli artisti del “Periplo della
scultura italiana contemporanea 2” nelle Chiese rupestri di Madonna
delle Virtù e San Nicola dei Greci in occasione de Le Grandi Mostre nei
Sassi nel 2000.
Le sculture di Giuliani, oltre che in numerose raccolte
private, sono presenti nelle collezioni della Banca Nazionale del
Lavoro, del Museo d’Arte Paolo Pini di Milano, del Centro per la
Scultura Contemporanea di Cagli, del Museo Diocesano di Lecce, e
all’interno del Parco Scultura Trasanni a Urbino, del Parco delle
Sculture Casilino-Labicano a Roma e della città di Brufa.
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Contributi video:
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