CORTILE 2
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Varcando il cancello-scultura di Pasquale Santoro, che, sul fondo, ha il suo emulo nel Riflesso dell’ordine cosmico di Eliseo Mattiacci, entriamo nella seconda corte di Palazzo Pomarici dove l’Anello di Mauro Staccioli
(Volterra, PI, 1937) richiama immediatamente quello, enorme, che segna
l’ingresso della Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma. Anche al
MUSMA, si viene come risucchiati nello spazio dove la “scultura-segno”
trova stretta correlazione con gli elementi architettonici, del tutto
mediterranei, che la circondano.
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Il richiamo costante alla cultura mediterranea vive anche nella Figura jonica di Marcello Mascherini
(Udine 1906 - Padova 1983), attenta a rielaborare in chiave moderna
l’arte greca, la civiltà etrusca, i bronzi rinascimentali. Le radici
classiche sono, però, una semplice traccia attraverso la quale lo
scultore triestino sviluppa un senso della modellazione imprevedibile e
personalissimo, lo stesso di Pietro Guida (Santa Maria Capua Vetere, CE, 1921) , nonostante la Figura che apre la porta sia debitrice di qualche suggerimento ad Arturo Martini.
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Guida e Pietro Coletta
(Bari 1948) ampliano lo spettro delle presenze meridionali nel MUSMA.
necessarie per ricostruire l’identità del territorio, con gli altri
artisti del secondo cortile: Antonio Masini (Calvello, PZ, 1933), che torna a far vivere gli arnesi della civiltà contadina per ridare forza al mito segnato dal Carro delle cinque lune, Salvatore Sava (Surbo, LE, 1966), che riduce a puro segno colorato la sua riflessione sul barocco leccese, Nicola Carrino (Taranto 1932), che esemplifica in un blocco di 3 moduli il Costruttivo Matera realizzato con maestranze locali in occasione della III Giornata del Contemporaneo nel 2007.
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Guida e Pietro Coletta
(Bari 1948) ampliano lo spettro delle presenze meridionali nel MUSMA.
necessarie per ricostruire l’identità del territorio, con gli altri
artisti del secondo cortile: Antonio Masini (Calvello, PZ, 1933), che torna a far vivere gli arnesi della civiltà contadina per ridare forza al mito segnato dal Carro delle cinque lune, Salvatore Sava (Surbo, LE, 1966), che riduce a puro segno colorato la sua riflessione sul barocco leccese, Nicola Carrino (Taranto 1932), che esemplifica in un blocco di 3 moduli il Costruttivo Matera realizzato con maestranze locali in occasione della III Giornata del Contemporaneo nel 2007.
Nato Frascà (Roma 1931 - 2006), in Rebis matrice (due volte la stessa cosa) e Parallelepipedi rilievo,
interpreta il problema della percezione sensoriale e della
compartecipazione del fruitore con l’opera d’arte. Il punto di vista
modifica la forma, la figura geometrica elementare si trasforma, prende
vita, acquista movimento.E il movimento, in arte, può essere espresso
in modi diversi, ritmando, ad esempio, le sequenze di una forma, come fa
Giovanna Martinelli (Roma 1957) con le geometrie dinamiche e la vibrante spazialità di Scansioni.
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Sulla parete che porta all’ingresso dell’Ipogeo 4, Rosso-Fuoco di Eduard Habicher (Malles, BZ, 1956) combina dinamicamente materiali diversi, in una attenta iterazione con l’ambiente circostante, con le Parti del discorso di Alberto Timossi (Napoli
1965), il cui forte impatto con le strutture architettoniche di Palazzo
Pomarici, attraversate dal rosso materiale industriale, non interrompe
il discorso plastico interno-esterno che il Museo propone di continuo.
L’opera di Timossi è stata realizzata nel 2008, in occasione della IV
Giornata del Contemporaneo.
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