Alicia Penalba
San Pedro (AR) 1918 - Dax (FR) 1982
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Piccolo dialogo, 1965
terracotta, cm 37,3 x 14,5 x 16
Donazione M. P. e L. Lambertini, Sutri (TV)
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«Alicia Peñalba ha imparato a costruire le stelle. Le fa di pietra o d’argento, d’oro o di legno, ma si staccano sempre dal magma originale e dal biancore eterno. Le sue creazioni rugose ed esplosive conservano il sigillo originario di questo silenzio, di questi tuoni che distruggono e creano». Così Pablo Neruda descrive l’artista argentina che, cresciuta tra i deserti e le foreste tropicali dell’America latina, si stabilisce a Parigi per dedicarsi alla scultura, dopo aver frequentato i corsi di disegno e pittura alla Scuola di Belle Arti di Buenos Aires. Lavora per tre anni nell’atelier di Ossip Zadkine e partecipa a numerose mostre collettive nei Salon parigini. Dal 1952, Alicia inizia ad adottare delle costanti, caratteristiche future del suo stile, lavorare cioè sulla verticalità dei totem, evocatori delle piante esotiche pietrificate. Col passare degli anni il suo lavoro continua in questa direzione, ma l’artista aggiungerà delle sculture concepite per l’integrazione architettonica, forme a petalo che si agganciano allo spazio con soluzioni di grande audacia.
La sua prima mostra personale si tiene a Parigi nel 1957. Nel 1961 ottiene il Gran Premio della Scultura alla Biennale di Sao Paolo e riceverà molteplici commesse pubbliche e private di grande rilievo.
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