Ettore Sottsass
Innsbruck (AT) 1917 – Milano 2007
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Fruttiera lilla, 2001
maiolica, cm 21 x 41 x 22,5
Donazione Bottega Gatti, Faenza
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Figura eclettica e poliedrica, difficilmente inquadrabile secondo i canoni di un’estetica, più e più volte messa in discussione, in sessant’anni di carriera Ettore Sottsass è stato designer, architetto, urbanista, pittore, viaggiatore, fotografo. La sua ricerca artistica, etica ed esistenziale, l’ha portato a contatto col Razionalismo, il Movimento Arte Concreta, lo Spazialismo, la cultura Pop.
Si laurea in architettura al Politecnico di Torino nel 1939, quindi inizia la sua attività a Milano nel 1947 dove apre uno studio di design, collaborando con Giuseppe Pagano. Fa in un primo tempo parte del Movimento Arte Concreta per aderire poi allo Spazialismo.
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Dal 1958 inizia la sua collaborazione, che durerà per oltre trent'anni, con la Olivetti in qualità di computer design. L'anno
successivo vince il Compasso d'oro, primo di una serie di importanti
riconoscimenti internazionali. In anticipo sugli anni della
contestazione, egli aveva indicato il design come strumento di critica
sociale, aprendo la via alla grande stagione del radical design (1966 -
1972) e all’affermazione della necessità di una nuova estetica: più
etica, sociale, politica.
Nel 1980 apre lo studio "Sottsass e associati" e nel 1981 fonda il
gruppo Memphis insieme ad architetti di prestigio di tutto il mondo. Nel
1988 esce Terrazzo, rivista da lui ideata e realizzata, e che uscirà
fino al 1996. Muore il 31 dicembre 2007 per complicanze cardiache di una
influenza.
Ha dichiarato: "Per me, il design è un modo di discutere la vita. È un modo di discutere
la società, la politica, l’erotismo, il cibo e persino il design.
Infine, è un modo di costruire, una possibile utopia figurativa o di
costruire una metafora della vita. Certo, per me il design non è
limitato dalla necessità di dare più o meno forma a uno stupido prodotto
destinato a un’industria più o meno sofisticata; per cui, se devi
insegnare qualcosa sul design, devi insegnare prima di tutto qualcosa
sulla vita e devi insistere anche spiegando che la tecnologia è una
delle metafore della vita". E ancora: "Se qualcosa ci salverà, sarà la bellezza"
(Ettore Sottsass, Milano 2001).
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Contributi video:
Rai Cultura: Adriano Olivetti e Ettore Sottsass. L'industria come modello etico
Rai Cultura: Ettore Sottsass e il Bauhaus immaginista
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