SALA 7
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Questa piccola ed elegante saletta, impreziosita dalla pittoresca volta, è stata riservata alle donazioni Gramiccia-Giannini, Mario Graziani dell’Archvio Afro e Sonia Stangelj, tutt’e tre legati alla memoria di Mirko.
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Valeria Gramiccia (Roma
1943) è una sensibile artista e collezionista instradata alla pittura e
alla scultura da maestri quali Mirko, Afro e Consagra. “Il primo
contatto con la scultura - racconta - è stato da bambina con Mirko,
amico di famiglia. Andavo nel suo studio e pasticciavo con la creta”; da
giovane è stata “ragazzo di bottega” di Afro e, in seguito, stretta
collaboratrice di Consagra, lavorando al suo fianco proprio per la
grande mostra del 1978 a Matera.
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Sue originali creazioni sono i Bilichi, “pittosculture” lignee, mobili nello spazio. I numerosissimi rapporti di amicizia con importanti pittori e scultori l’hanno portata, nel corso degli anni, a raccogliere significative testimonianze dell’arte contemporanea. Questa
passione, condivisa con il marito Ivo Giannini, è ben documentata dalle
opere esposte: interessantissime edizioni d’arte di André Bloc (Algeri, DZ, 1896 - Nuova Delhi, IND, 1966) con sei poemi di Pierre Guéénen, di Marino Marini
(Pistoia, PT, 1901 - Forte dei Marmi, LU, 1980) con dodici poemi di Egle
Marini, editi rispettivamente da Arcay e Hofer a Parigi nel 1959 e
dall’Atelier Crommelynck e Fequet & Baudier nel 1963, un olio e una
tempera di Consagra, lavori, datati 1952-1979, Ettore Colla (Parma 1896 - Roma 1968) e Leoncillo (Spoleto, PG, 1915 - Roma 1968).
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Dominano la sala, il Totem in cemento, Il gioco in legno, la grande tecnica mista su carta intelata di Mirko Basaldella (Udine 1910 - Cambridge, USA, 1969). In ognuna di esse lo scultore friulano ha mostrato di trasfondere uguale impegno. I drammatici viluppi del cemento, tesi a ridurre in un astratto geroglifico di forme la tensione della materia, trovano nel legno motivi di felicità immaginativa in ritmi estremamente semplificati e sulla carta un commento quasi musicale all’irrazionalità del momento. Le tre opere partecipano ai volumi e allo spazio dell’architettura che le contiene. |
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