Molti e importanti saranno i temi affrontati durante questa giornata di mobilitazione – buona parte dei quali suggeriti nelle scorse settimane ad AMACI da decine di operatori del settore: dalla necessità di una disciplina fiscale del mercato dell’arte contemporanea che incentivi la competitività del nostro Paese, alla richiesta di una legislazione specifica e aggiornata che regolamenti il comparto dei beni culturali; dal bisogno di dotarsi di nuovi strumenti di governance museale adeguati ad affrontare un contesto sempre più dinamico e complesso, alla presentazione di esempi di gestione virtuosa in tempi di crisi; dalla necessità di favorire moderne sinergie tra pubblico e privato, al bisogno di privilegiare criteri di trasparenza e valutazione meritocratica nelle scelte strategiche ed economiche; dal precariato allo scarso riconoscimento e valorizzazione delle professionalità degli operatori del settore; dalla mancanza di opportunità di crescita per i giovani professionisti e lavoratori dell’arte, alla sempre più frequente emigrazione all’estero di artisti, curatori, critici, galleristi, collezionisti e professionisti in genere.
Una staffetta di sei ore durante la quale si alterneranno interventi istituzionali programmati e interventi del pubblico, momenti di riflessione e azioni performative: artisti, galleristi, curatori, direttori di musei, critici, giornalisti, collezionisti, trasportatori, assicuratori, restauratori, artigiani, architetti, conservatori, comunicatori, educatori, grafici, designer, studenti, amministratori locali, rappresentanti di imprese, associazioni e cooperative, e tutti quanti operano a vario titolo e a ogni livello nel settore dell’arte contemporanea nel nostro Paese sono chiamati a raccolta per dare il loro prezioso contributo e portare la loro testimonianza all’interno di questa importante giornata di mobilitazione nazionale che non ha precedenti nella storia recente del nostro Paese.
Chiamata per l’arte vuole essere un momento di incontro propositivo, un’occasione di confronto durante la quale far emergere idee, proposte e stimoli che possano fornire strumenti di conoscenza e riflessione utili a elaborare soluzioni alternative che permettano di superare questo grave momento di crisi.
Chiamata per l’arte non nasce dunque come protesta fine a se stessa, ma piuttosto come forma di resistenza civile aperta al contributo di tutti coloro che sono disposti a fornire un apporto costruttivo e concreto alla sopravvivenza e alla crescita di un settore per troppo tempo lasciato in balia di se stesso.
AMACI, associazione nata nel 2003 per rispondere all’esigenza di dare vita a una politica culturale e istituzionale comune di promozione e sostegno all’arte contemporanea e che raccoglie oggi 27 musei tra i più importanti in Italia, si fa portavoce di un comparto che ormai da tempo versa in una situazione di sempre maggiore sofferenza. Chiamata per l’arte rappresenta una risposta dal basso a questo disinteresse, un’occasione per sensibilizzare il mondo della politica e delle istituzioni dimostrando che la cultura e l’arte contemporanea sono valori collettivi e condivisi, che oltre a essere un vero e proprio patrimonio rappresentano anche una ricchezza sociale che non va né sminuita né tantomeno dimenticata.
Tutti sono invitati a rispondere alla Chiamata per l’arte, lanciando idee e temi di dibattito, mandando proposte, richieste di intervento, contributi di ogni genere ad AMACI, che sta già raccogliendo preziose indicazioni, idee e materiale in preparazione della staffetta del 29 settembre: aspettiamo le vostre risposte, idee, proposte e il vostro prezioso contributo. Ma soprattutto vi aspettiamo tutti domani a Roma.
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