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I ritratti in gesso (Pier Carlo Santini,
Giorgio Torelli, il pittore Bandieri, Ubaldo Bertoli), scolpiti a partire dal
1966, rappresentano amici letterati, scrittori e storici dell'arte, "volti
terrigni e umorali", colmi di materia e di vita.
Le
ceramiche, risalenti agli anni '50-'60, sono vasi, brocche e piatti, dipinti spesso con personaggi di romanzi e
racconti stendhaliani (La Certosa di
Parma, Vanina Vanini e la Badessa di Castro). Mattioli rinnova
così, in un nuovo medium, il grande
interesse per la letteratura che lo accompagnò per tutta la vita.
La mostra è
completata, nella Biblioteca Scheiwiller, da fotografie, volumi e
documenti che contribuiranno a ricostruire la figura di un artista dalla cultura figurativa vastissima (il
Romanico padano, il manierismo, Rembrandt, Goya, l'Espressionismo tedesco,
Fautrier), raffinato e sensibile e pur tuttavia schivo e riservato.
Un volume, pubblicato dalle Edizioni
della Cometa Roma, con introduzione di Anna Zaniboni
Mattioli, raccoglierà l'intera esperienza plastica di
Mattioli che, in occasione dell'inaugurazione,
dopo i saluti del Presidente della Fondazione
Zetema, avv. Raffaello De Ruggieri, verrà analizzata dal Direttore del MUSMA Giuseppe Appella e dalla stessa nipote dell'artista.
Biglietto: visita alla mostra temporanea e alla
collezione: €5.00 (intero) €3,50 (ridotto)
Giorni
e orari di apertura: dal martedì alla domenica,
ore 10-14 /16-20.
Giorno di chiusura:
lunedì.
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