Azuma Kengiro (Azuma Kenjirō )
Jamagata (JP) 1926 - Milano 2016
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MU 5, 1961
gesso, cm 140 x 74 x 5
Donazione K. Azuma, Milano
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MU 793, 1979
bronzo, cm 163 x 101 x 3
Donazione K. Azuma, Milano
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MU S 144, 1963
gesso, cm 152 x 75 x 31
Donazione K. Azuma, Milano
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Akazuo Inumaru, 1982
bronzo, cm 29,7 x 13,5 x 4,6
Donazione P. Franci, Milano
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Ragazza con colomba o Amicizia, 1955
bronzo, cm 110 x 30 x 40
Donazione K. Azuma, Milano
(opera esposta all'ingresso dela Scuola dell' Infanzia P.G. Minozzi di Matera)
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Cancello "Porta della vita", 2010
ferro, cm 294 x 307 x 12
Acquisizione Fondazione Zètema, Matera
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YU 10, 1987
bronzo, cm 26 x 72,5 x 21,5
Donazione K. Azuma, Milano
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Pesce grande, 1966
bronzo, cm 15,7 x 42 x 8
Donazione A.Kalczyńska Scheiwiller, Milano
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Kengiro Azuma nasce il 12 marzo 1926 a Yamagata in Giappone da una famiglia di artigiani del bronzo. Nel 1943 entra nella divisione aeronautica della Marina Militare Imperiale dove rimane fino al 6 agosto del 1946, giorno in cui viene sganciata la prima bomba atomica su Hiroshima. Alla fine della seconda guerra mondiale, deluso e amareggiato per la guerra che ha combattuto, torna nella sua città natale e termina il liceo. Nel 1949 si iscrive all’Università Nazionale d’Arte di Tokyo dove frequenta i corsi di scultura sino al 1954, anno in cui si laurea e inizia a seguire i corsi post-accademici sulla figura umana che gli offrono l’opportunità di conoscere il lavoro di scultori italiani come Pericle Fazzini, Giacomo Manzù e, soprattutto, Marino Marini. Ottenuta una borsa di studio del Governo italiano, nel 1956 si trasferisce a Milano per studiare all’Accademia di Belle Arti di Brera dove si diploma nel 1960, divenendo assistente personale del suo maestro Marino Marini sino al 1979. La sua prima mostra personale in Giappone è del 1958 al Department Store Marukyu di Yamagata; in Europa alla Galleria Minima di Milano nel 1961, presentato da Guido Ballo.
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È
l’anno che segna un momento fondamentale nel percorso artistico di
Azuma: il passaggio da una pratica figurativa, atta a emulare la
scultura del suo maestro, a una espressione più autonoma e astratta. Incoraggiato
dallo stesso Marino, Azuma cerca forme nuove. L’ispirazione arriva
casualmente, osservando una catasta di cassette di legno per la frutta,
crollate sul pavimento, in cui riesce a cogliere una cadenza ritmica tra
“pieni” e "vuoti", che da quel momento caratterizzeranno le sue opere,
per l’appunto intitolate “Mu” e “Yu”. Nascono così veri e propri
assemblaggi, con l’accostamento di listelli di legno delle stesse
cassette da cui, a volte, trae delle sculture in gesso su cui poi
interviene con piccoli segni o fori. Gli anni Sessanta e Settanta
vedono Azuma impegnato in numerose mostre personali e collettive in
Europa e in Giappone. Nel 1968, con Albero Burri e Antoni Tapies,
realizza opere per il Convento francescano di Sion tra cui un crocifisso
rifiutato dai monaci ma accolto, per volere di Papa Paolo VI, nella
Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani. Nel 1980 ottiene
una cattedra nella Nuova Accademia di Belle Arti di Milano fondata da
Guido Ballo. Vi insegna sino al 1990. Negli stessi anni, oltre alla
realizzazione di diverse opere pubbliche, prosegue la sua partecipazione
a esposizioni di arte contemporanea in gallerie e musei di tutto il
mondo. La carriera artistica di Azuma è segnata da numerosi e
prestigiosi riconoscimenti: nel 1993 viene accolto nell’Accademia
Nazionale di San Luca, nel 1995 è premiato dall'Imperatore del Giappone
con la decorazione “Shijuhosho” per la cultura, nel 1996 riceve
l’“Ambrogino d'oro” del Comune di Milano per meriti civili, nel 2001
altra decorazione d’onore, la “Kunyonto Kyokujitsusho”, dell’Imperatore
del Giappone. Nel 2010, nelle chiese rupestri di Madonna delle Virtù e
San Nicola dei Greci, per la XXIV edizione de “Le Grandi Mostre nei Sassi”,
Matera ospita la più importante mostra antologica sul suo lavoro, a
seguito della quale la Regione Basilicata acquista la scultura Goccia
(MU 765 G) in bronzo, subito divenuta uno dei simboli della città dei
Sassi. Tra il 16 ottobre 2009 e il 12 ottobre 2010, Azuma è presente in
più occasioni a Matera lavorando con continuità nella Bottega di Peppino
Mitarotonda. In segno di amicizia e affetto verso il MUSMA,
contribuisce ad ampliarne la collezione con la donazione di una sua sala
personale e, nell’ottobre scorso, con la sistemazione di una scultura
in bronzo del 1954, La ragazza con colomba (o Amicizia), nella
scuola materna P. G. Minozzi di Matera.
Vita, opere e fortuna critica dello scultore giapponese, dal 1926 al
2010, sono raccolti nel volume uscito in occasione della mostra
materana: G. Appella, Azuma, Edizioni della Cometa Roma.
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