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José Ortega - Natività
Dall’8 dicembre 2014 all’11 gennaio 2015 nel I ipogeo di Palazzo Pomarici sarà possibile ammirare Natività, uno dei venti pannelli in cartapesta che compongono i due cicli Passarono e Morte e Nascita degli innocenti, prodotti, ciascuno in dieci esemplari, tra il 1971 e il 1974, i tre anni in cui Ortega visse a Matera.
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È Josè Ortega, con la sua Natività, l’artista del Natale 2014 del MUSMA.
8 dicembre 2014 - 11 gennaio 2015
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Nella Natività
Ortega rappresenta una Madonna che guarda e stringe forte a sé Gesù appena
nato, lo accarezza e lo mostra ai pellegrini giunti a rendere omaggio al
Salvatore, un San Giuseppe dallo sguardo commosso ma vigile, il corpo proteso a
proteggere la mamma e il suo bambino da quello che di lì a poco succederà. La
tecnica della tempera all'uovo,
stesa sulle forme plasmate con la cartapesta, conferisce all'opera una
superficie ruvida, come se l'immagine fosse dipinta sul muro e sottoposta al
logorio del tempo. I quadri del ciclo sembrano il risultato di un'arte
popolare, quella degli antichi
"frontali" d'altare dipinti su pietra con rilievi in legno e stucco.
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Il bassorilievo si inserisce
nel racconto che Ortega, esule dalla dittatura franchista, progetta e realizza per
narrare i conflitti, il male e la dittatura che, in ogni Paese e in ogni epoca,
schiacciano l'uomo, il cui riscatto avviene grazie alla passione e alla lotta, in
una successione ininterrotta di cicli di morte e nascita.
I travagliati anni
di militanza antifranchista, il
carcere, la clandestinità e l'esilio danno all'arte di Ortega un carattere spiccatamente sociale. "Un'opera",
come scrive Pierre Gaudibert, "di sintesi al servizio del popolo, in cui gli apporti spagnoli, contadini,
mediterranei, biblici, politici toccheranno un universale profondamente
radicato nella terra e nell'uomo".
Il messaggio
universale di pietà e immedesimazione con un'umanità sofferente e in cerca
di salvezza, tanto più si avvertono in
un bassorilievo come Natività,
momento di religiosità pura e antica, la nascita simbolo che sprona l'uomo a
lottare per il suo genetico bisogno di libertà.
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"L'artista",
scrive Ortega, "ha sempre un contenuto da comunicare agli altri. (...) il suo
lavoro consiste nel trovare la forma miglior e più universale per farlo".
Nei cicli Passarono e Morte e Nascita, Ortega sceglie una pittura che diventa scultura tramite l'antica tecnica artigianale
della cartapesta. Insieme ai maestri
cartapestai materani il pittore castigliano crea bassorilievi in terracotta
per poi procedere a calchi in gesso e, successivamente, a un minuzioso lavoro
di produzione della cartapesta: carta, cartoni e tessuti vengono macerati e
incollati. Le stampe così modellate sono fissate su un'impalcatura di legno
per, infine, procedere alla stesura dei colori, fondamentali protagonisti delle
opere di Ortega. Colori vivi, netti,
provenienti dalla terra, l'artista
stesso li sbriciola con le mani fino a renderli pigmenti in polvere. "I colori
parlano, ci parlano", scriveva Ortega, affermano sentimenti, stati d'animo,
ogni colore con un suo proprio significato.
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Come da tradizione, Palazzo Pomarici ospiterà, inoltre, presepi e alberi d’artista.
In particolare a diffondere l’atmosfera natalizia negli spazi del Museo
saranno il Presepe di Salvatore Sava e gli alberi di Natale di Carlo
Lorenzetti, Giuseppe Pirozzi, Salvatore Cuschera, Giuseppe Capitano,
Salvatore Sava, Giovanna Bolognini ed Emmanuele De Ruvo.
Quest’anno, poi, il Museo di Scultura Contemporanea di Matera porta il suo Natale in città, con l’allestimento, nell’atrio della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, del Presepe geometrico di Lucio Del Pezzo, opera il legno dipinto del 2013, in esposizione al MUSMA lo scorso anno.
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