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Concinnitas, 2011
ferro fuso, carta, marmo di Carrara, acciaio, ottone, argento e piombo; forze: compressione, trazione e gravità cm 107 x 72 x 10
Donazione Emmanuele De Ruvo, Napoli
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Emmanuele De Ruvo nasce a Napoli nel 1983, dopo aver compiuto studi
tecnici, si diploma in Decorazione con Guglielmo Longobardo all'Accademia di
Belle Arti di Napoli nel 2011. L'esperienza giovanile è legata al disegno, alla
Street Art e al Writing, pratiche che lo avvicinano alla pittura. Tuttavia, la
formazione tecnica, l'interesse per la fisica e la progettazione costituiscono
un bagaglio conoscitivo fondamentale per il suo successivo percorso artistico,
indirizzato verso ricerche estetiche che sottendono un'analisi introspettiva e
un'attenzione sostanziale al dato formale. L'attrazione per la simmetria dal
punto di vista estetico si è trasformata, in fase di ricerca, da equilibrio
formale a equilibrio fisico.
Infatti, l'interesse per la geometria che si
ritrova nelle prime composizioni grafiche, aveva particolare attenzione sia per
la simmetria che per l'equilibrio bidimensionale nel rapporto con la superficie.
Successivamente, il forte richiamo della materia ha trasportato nel
tridimensionale la necessità di equilibrio attraverso la fisica applicata. I
primi lavori scultorei indagano il bilanciamento dal punto di vista statico (Geometric=0,
2007, S=0litudine, 2007, Pendolo inverso, 2012) e
prevedono circuiti chiusi di forze che danno come risultato il valore 0. Questa
modalità progettuale non verrà mai abbandonata, ma sviluppata attraverso la
conoscenza e l'utilizzo delle caratteristiche strutturali dei materiali: inizia
così, infatti, l'indagine sulle torsioni, le trazioni e le compressioni che lo
porteranno a concepire opere come M=0 New York City, 2010, Concinnitas,
2012, Black World - mechanical, 2013. Successivamente, nei suoi
lavori indaga tutte le altre forze fisiche o gli effetti da esse derivanti che
gli permettono di giungere a un equilibrio, come il magnetismo, la depressione,
la pressione atmosferica, l'elettricità o l'interazione di gas stimolati
elettricamente (Mathematically Rejected, 2015, 54 liters, 2012 - 2019, From me to your eyes,
2017). Tutte queste componenti sono utilizzate come veri e propri
materiali dell'opera - non è un caso, infatti, che le didascalie dei lavori di
De Ruvo, integrino tra gli elementi compositivi, proprio le forze della fisica
che ne permettono la loro rappresentazione. Le questioni scientifiche sono
da sempre utilizzate come chiave metaforica per parlare dell'uomo, della
società e delle strutture che la governano. Gravità, compressione, trazione e
magnetismo sono forze invisibili o prove di esse che palesano la nostra realtà,
ma sono anche metafora della sua personale lettura del mondo in cui, proprio
l'equilibrio, rappresenta la massima aspirazione dell'uomo in un così
sbilanciato divenire degli eventi. Le sue opere sono presenti in
importanti collezioni pubbliche e private in tutta Europa. Nel 2018 una sua
scultura, Reinassance, è stata installata a
Vinadio (Cuneo), a pelo d'acqua sul lago antistante il Forte
Albertino. Ha esposto in Italia, Svizzera,
Germania, Inghilterra, Francia, Danimarca e New York.
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